Nuove e vecchie paure

In occasione della prima Giornata mondiale della sicurezza alimentare (WFSD), celebrata il 7 giugno 2019, l’EFSA (European Food Safety Authority) ha pubblicato i risultati dell’ultimo Eurobarometro, un sondaggio che coinvolge i cittadini di 28 Paesi dell’Unione europea.

Il precedente sondaggio sul tema sicurezza alimentare risale a un decennio fa. All’epoca gli OGM (organismi geneticamente modificati) facevano più paura, mentre oggi sono solo all’ottava posizione (4 in meno) nella classifica delle preoccupazioni più sentite, subito seguiti dalle microplastiche, una new entry. I pericoli più temuti attualmente sono l’uso improprio di antibiotici e ormoni negli animali da allevamento, i residui di pesticidi negli alimenti, gli inquinanti ambientali, e gli additivi alimentari (coloranti, conservanti e aromi).

L’indagine ha evidenziato nette differenze tra i vari Paesi europei. Quasi la metà degli italiani (44%) mette al primo posto antibiotici e ormoni, mentre solo 1 su 4 è preoccupato per il problema dei residui di pesticidi negli alimenti, nonostante sia un tema piuttosto discusso nel nostro Paese. E’ inoltre emerso che i nostri connazionali sono i meno interessati al tema della sicurezza alimentare: solo il 17% ha ammesso di esserlo, contro una media europea del 41%.

La principale fonte delle informazioni relativamente ai rischi alimentari è la televisione. Al secondo posto le preferenze si diversificano a seconda dell’età degli intervistati: per i giovani i social media mentre per gli anziani giornali e la radio. Ma ci sono delle eccezioni: in Svezia e Finlandia si dà maggior credito a quotidiani e riviste, nei Paesi Bassi a Internet.

Quello della sicurezza è solo uno dei molteplici aspetti tenuti in considerazione dai cittadini europei al momento di fare la spesa, quasi a pari merito con la provenienza geografica, il costo (risultato però poco importante per noi italiani), il sapore e il profilo nutrizionale.

Il testo integrale dell’Eurobarometro 2019 è disponibile qui.

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